Le domande sul senso dell’esistenza hanno da sempre, nel corso dei millenni, interrogato l’essere umano: è un’esigenza non superata perchè nonsuperabile. Così ci chiediamo chi siamo, dove stiamo andando, quale scopo abbiamo, quale strada seguiamo…
Joseph Campbell (1904 -1987), studioso di mitologia e religioni comparate, sull’onda di queste domande fondamentali e per mezzo delle sue ricerche ha identificato quello che può essere chiamato monomito, ovvero una “vicenda base” e ricorrente in forme diverse, riscontrabile in ogni cultura e in ogni epoca. Il mito rivela, attraverso la sua analisi, la struttura della psiche collettiva, una componente presente al di là del tempo e dello spazio. Campell ha chiamato il mito individuato nelle sue ricerche e approfondimenti il Viaggio dell’Eroe. Una figura mitica come quella
dell’Eroe funziona come un compasso: con un’asta nel tempo e l’altra nel trascendente. Il trascendente è una sorta di “maschera” di Dio con cui veniamo in contatto e chepossiamo rappresentare solo con forme che conosciamo.
E’ al di là di noi, della nostra limitatezza umana, non è possibile spiegarlo razionalmente ma solo attraverso immagini. Come l’antichissima tradizione cinese insegna nel Tao Te Ching: “Il tao che si può,nominare non è il tao”. E’ ciò che sentiamo in modo sottile, intuitivo, trascendendoml’esperienza sensibile, quella fisica.
Ed è nella misura in cui si comprende l’ispirazione del mito che la nostra vita diventa,mcome dice Campbell “trasparente al trascendente”, possiamo cioè cogliere elementi che ci connettono ad una dimensione che travalica il livello puramente biologico.
Il viaggio dell’Eroe non è lineare né circolare ma si muove a spirale. Ad ogni conclusione di un viaggio segue l’inizio di un altro che si svilupperà attraverso le stesse tappe del precedente ma sarà vissuto con l’integrazione dell’esperienza acquisita. Il movimento prevede un’unità nucleare e ripetibile composta da quattro fasi: separazione,
iniziazione e ritorno. Questi passaggi, in altri termini, sono identificabili come cicli dimvita-morte-rinascita. Ci si allontana da quanto conosciuto per addentrarsi nell’ignoto (nella foresta, nella selva oscura, nell’abisso).
Nell’ignoto si fa esperienza di sé attraverso prove da superare e dimensioni da esplorare, af rontando passaggi iniziatici. Infine, si fa ritorno al luogo delle origini, carichi del bagaglio di quanto appreso e trasformato e si
porta la testimonianza della propria esperienza.
Il viaggio dell’Eroe possiede una natura frattale: la nostra vita è raf igurabile come un,viaggio ma contemporaneamente è possiblie contemplare ogni inizio (un percorso di studi, un cambio di lavoro, una relazione sentimentale), ogni nuova avvio, ogni nuova impresa, ogni nuovo passaggio che attuiamo come un viaggio dell’Eroe.
Perchè è importante vivere come se stessimo compiendo il Viaggio dell’Eroe?
Quando la mente si richiude in concetti, impegni temporali e locali, l’energia vitale si blocca. Il rischio è quello della malattia, dell’insoddisfazione, del girare nella famosa
“ruota del criceto”, di ricalcare il modello di vita di qualcun altro, di non vivere la propria vita.
Tra le cinque cose che in punto di morte le persone si rammaricano di non aver fatto, al primo posto c’è “non aver vissuto la mia vita come avrei voluto”
Il Viaggio dell’Eroe ci richiama alla possibilità di risvegliarci a noi stessi.
Seguire attivamente e consapevolmente il Viaggio dell’Eroe dentro di noi ci permette di: vivere pienamente e in modo più ef icace nel mondo
acquisire consapevolezza dell’essenza dell’esistere
collegarci ai grandi cicli naturali e spirituali rispondere al bisogno di sentirci radicati nella storia e nell’eternità
Ci sono alcune vie per contattare il trascendente: il sogno, la sincronicità, l’intuizione, l’arte.
Va comunque ricordato che la ragione e i suoi prodotti non possono salvarci da soli ma d’altro canto senza ragione non potremmo salvarci dagli aspetti oscuri della natura umana, dal selvaggio irrazionale dentro di noi. Così, con umiltà e consapevolezza possiamo accostarci a scoprire il viaggio dell’Eroe che sitamo percorrendo.
Elena Bruno
Psicologa Psicoterapeuta
338 4752747