Il massaggio come tecnica per aumentare la concentrazione, la serenità e la produttività

Il ritmo lavorativo e in generale di il ritmo di vita a cui spesso ci sottoponiamo e siamo costretti ad accettare per poter adempiere tutti i nostri compiti può in parecchie occasioni portarci a momenti di saturazione mentale, emotiva e fisica.

Chi vive molto freneticamente ed ha adottato la filosofia del “multitasking” ovvero del fare più cose contemporaneamente, o chi ha una agenda molto fitta di impegni che si vanno ad accavallare ed in alcuni casi ad intersecare, o chi vive molto proiettato verso l’esterno di sé e molto poco nel sentire le proprie necessità psicofisiche, potrebbe incappare, per utilizzare un termine elettrico… in un corto circuito o più semplicemente in una sovratensione che creerebbero un rallentamento e un malfunzionamento fisico, cognitivo e spirituale: il metabolismo potrebbe non funzionare in maniera corretta, la memoria giocare brutti scherzi, avere vuoti di memoria, sbalzi di umore e cali di motivazione.

Ci sono molti modi per riacquistare l’equilibrio, ma vorrei accennarne uno che reputo efficace e può rimetterci in pista con una energia rinnovata e si spera, con il desiderio di cambiare un po’ stile di vita.

Il massaggio ci dà consapevolezza del nostro corpo e del nostro pensiero.

Come accennavo essere troppo proiettati verso l’esterno e troppo poco verso noi stessi può essere nocivo perchè ci fa diventare estranei verso noi stessi… perdiamo la conoscenza del nostro corpo, delle sensazioni che esso può provare e delle emozioni che può farci provare, perdiamo la conoscenza dei pensieri, sogni e fantasie che possiamo generare.

Un massaggio rilassante eseguito da mani esperte e con l’utilizzo delle giuste manovre e cadenza di movimenti, in un ambiente sereno, silenzioso e con una giusta temperatura esterna, è in grado di farci staccare la spina dalla nostra routine, ci fa concentrare su quello che il corpo sta provando e crea uno stato di sincronia tra la mente e il fisico.

E’ una concentrazione rilassata che può portare a uno stato anche profondo di meditazione o di trance ipnotica.

I pensieri e i problemi si allontanano e si ridimensionano, il nostro cervello rilascia endorfine capaci di provocare uno stato di benessere diffuso, e lo stress diminuisce fino a scomparire.

Il corpo viene stimolato e il metabolismo viene sollecitato grazie alla manipolazione e il corpo è aiutato a drenare ed espellere scorie.

In questo modo recuperiamo un momento di vita, dedichiamo un’ora o più al nostro corpo e svuotiamo la nostra mente.

Questo reset è importante per aumentare la nostra energia positiva nella vita e sul lavoro, creare un nuovo ordine di priorità, conoscere meglio se stessi fisicamente e mentalmente, provare sensazioni piacevoli…. o semplicemente passare un momento in puro relax.

Anche fare un massaggio, a me succede, può portare a profonda concentrazione in cui ci si svuota dai pensieri e si crea uno stato di sincronia tra i movimenti del corpo e mente, che può essere definito meditativo.

Matteo Maggiore – Consulente olistico e psicologo – info@magnificamente.it – 328/0070934

Benefici del massaggio

 

Il rilassamento è la combinazione di 2 fatto

ri: uno mentale o psicologico e uno fisico o muscolare.
Naturalmente, come in un moto circolare infinito, il rilassamento mentale è facilitatore del rilassamento fisico e il rilassamento fisico di quello mentale, dunque perchè non creare una situazione ideale per cui entrambi si alimentano e si amplificano?

 

 

I Trattamenti che propongo, definiti olistici, vanno a coinvolgere la persona nella sua interezza in un’esperienza in cui i sensi vengono “massaggiati piacevolmente” in un ambiente confortevole, profumato, con una temperatura ottimale e una musica rilassante, mentre il corpo viene rilassato mediante una manipolazione fluida e calibrata a seconda della vostra fisicità e delle vostre richieste.

In un Trattamento olistico rilassante è importante prestare attenzione a molti dettagli: l’utilizzo di un olio o crema naturale e di qualità che sia piacevole al tatto e all’olfatto, è importante il ritmo del massaggio, ovvero che sia quello giusto per il rilassamento individuale, la pressione delle mani sul corpo, il tipo di movimenti, la durata del trattamento su ogni zona del corpo… e molti altri fattori che miscelati insieme danno vita ad un momento unico, non ripetibile sia per chi riceve il trattamento che per chi lo pratica.

Naturalmente tutto questo provoca delle reazioni fisiche, fisiologiche e psicologiche, le più immediatamente avvertibili sono un rilassamento muscolare profondo e un alleggerimento mentale, ovvero un momentaneo distacco dai problemi e preoccupazioni. Più in profondità possiamo notare degli abbassamenti del livello del cortisolo (l’ormone dello stress) nell’organismo e una maggiore produzione di serotonina e dopamina, ovvero gli ormoni che ci danno sensazioni di benessere.
Un trattamento rilassante ben praticato ha quindi effetti sull’umore: migliora il nostro stato d’animo; ha effetti sul nostro fisico: drena i liquidi e rilassa i muscoli.
I trattamenti che propongo sono personalizzati rispetto a quello che la persona mi richiede e solitamente sono della durata di un’ora, ma è solo indicativo. Se volete più informazioni o volete prenotare un incontro contattatemi al numero 327-7375147 o scrivetemi a info@magnificamente.it

Bonsai: entra in sincronia

Quando si parla di bonsai, si intende il bonsai nella concezione giapponese.

Il bonsai in Giappone rappresenta una tradizione, non è solamente un fatto estetico, ma è testimone di una discendenza, un insegnamento di vita, perché racchiude concetti di filosofia e cultura nel rispetto delle necessità di vita della pianta.

Come per molte discipline orientali, anche il bonsai è legato alla filosofia Zen, questo permette di avere una maggiore profondità cognitiva: infatti coltivare bonsai non è solamente coltivare una pianta, bensì è rapportarci con la Natura attraverso lo scorrere del tempo. I ritmi nei tempi moderni sono sempre più diventati frenetici, e nella corsa quotidiana tralasciamo molti dettagli, accantoniamo la nostra sensibilità verso il mondo esterno, spesso ci dimentichiamo addirittura di noi stessi, proiettati oltre, dalle nostre faccende lavorative. Coltivare bonsai permette di focalizzare l’attenzione ad una precisa cosa in un preciso momento. L’osservazione della pianta, la contemplazione della sua forma, permette di scrollarsi di dosso ogni pensiero o preoccupazione dedicandoci totalmente al “qui e ora”. Inizialmente questa condizione si attuerà esclusivamente durante le cure, ma lentamente, man mano che si cresce, si inizierà a cercare spunti in natura  sull’ evoluzione della propria piantina. L’osservazione delle piante nei propri ambienti di origine è fondamentale, e questo crea un’ apertura sull’ambiente circostante. Attraverso i bonsai si riscopre l’ambiente naturale, le piante esprimono l’alternanza delle stagioni, mutando e segnando lo scandire del tempo con forme e colori: dalle foglie rosso-arancio o giallo oro in autunno, alle fioriture precoci ai primi tepori in fine inverno, alcune specie sono caratterizzate da fioriture effimere e preziose, connotando il tempo che manca alla fioritura in trepidante attesa …Esaltando questi punti di forza, le piante diventano “esseri” capaci di trasformarsi e nella loro trasformazione, si intravede la nostra trasformazione, ed ecco che scatta in noi un riconoscersi e di aver trovato non tanto una “cosa” che richiede lavoro e perdita di tempo, ma un compagno con cui condividere le proprie esperienze, emozioni e la propria vita arricchendola.Come disse un famoso maestro bonsai: “L’uomo educa le piante, le piante educano l’uomo.

 

CENNI STORICI

l Bonsai è nato in Cina e le prime prove certe risalgono già al 260 d.C.Probabilmente iniziò per esigenze filosofico-religiose nell’arte del Penjing, la ricreazione dei paesaggi in miniatura. In Giappone approdò intorno al 1200 d.C. insieme al buddhismo Ch’an (in Giapponese Zen) e con la politica isolazionistica nazionale, i concetti che caratterizzavano il bonsai cinese, vennero modificati, per acquisire un significato di vita e tradizione, diventando l’espressione artistica di idealizzazione di un albero naturale in miniatura, che conserva una testimonianza viva di molte generazioni e dei loro sentimenti.Intorno al 1890, in Giappone, il bonsai è riconosciuto a tutti gli effetti come fatto artistico e quindi si stabiliscono regole precise per la sua esposizione, per avvalorarne l’armonia e la spiritualità. Sempre in Giappone acquista un grande sviluppo dal 1930 al 1940 diventando simbolo di tradizione proprio di un ceto conservatore e nel 1964 nasce la Nippon Bonsai Association.In Cina invece con l’avvento della repubblica popolare cinese e le leggi proibizionistiche si ha l’abbandono del bonsai, dove grandi capolavori vennero distrutti. Solo pochissimi esemplari secolari si sono salvati, coltivati clandestinamente da alcune persone.Solamente nel 1980 si riapre a Pechino una sezione per recuperare la cultura e gli esemplari bonsai.

Autore: Fabio Pappalardo

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