ECCO COSA SUCCEDE AL CORPO QUANDO DIVENTI RIPETITIVO

 Il ripetersi automatico di risposte standardizzate, l’adattare senza attenzione lo stesso atteggiamento, modo di pensare, di reagire e quindi di essere a differenti situazioni della vita crea quello che io definisco SCHEMA. Se da un lato i tuoi schemi ti rassicurano perché accrescono la convinzione di aver un controllo sulla tua vita, dall’altra diminuisco l’intensità della tua esistenza creando dei limiti all’espressione delle tue qualità e aumentando la probabilità di generare sintomi nel corpo

Ecco un esempio: Se ogni volta che non mi sento rispettata il mio schema di reazione è quello di irrigidirmi, contrarre i muscoli del basso schiena, chiudere la bocca dello stomaco, respirare in maniera superficiale, sorridere mentre dentro sento rabbia è probabile che nel tempo questo tipo di risposta mi possa causare un dolore al basso schiena, bruciore di stomaco, nervosismo nel corpo e un senso di frustrazione generale.

Il problema non è la difesa istintiva ma la RIPETIZIONE SENZA ATTENZIONE dello schema di difesa.

Ti sei mai chiesto quali sono le conseguenze per te e per il tuo corpo quando rimani incastrato all’interno di schemi ripetitivi?

  • Diventi rigido e quindi lento;
  • La varietà dei movimenti diminuisce e di conseguenza anche la tua capacità di adattarti agli eventi;
  • Sollecitando troppo alcune zone del corpo si generano dei dolori che si possono poi trasformare in sintomi cronici;
  • L’energia non fluisce o si concentra in alcune parti e aumenta la sensazione di stanchezza;
  • Il tuo livello di attenzione diminuisce;
  • Non allenando il tuo cervello ad attivare nuove vie neuronali spegni la tua voglia di conoscere, di aprirti al nuovo alimentando le tue paure e diventando prevedibile.
  • Si crea sforzo nel corpo e lo stress aumenta.
  • Il tuo livello di vitalità diminuisce e diventi ripetitivo;
  • Il tuo campo di azione si restringe generando la sensazione di sentirti in prigione.

Ma ho una buona notizia!

Se definiamo gli schemi come abitudini composte da set ripetitivi di movimento una delle possibilità per stoppare gli schemi è partire proprio dal modificare le abitudini di movimento.

Fermare le abitudini è possibile imparando ad alzare il tuo livello di attenzione rispetto a chi diventi in determinate situazioni e allenando il tuo corpo a essere flessibile e dinamico.

Ti lancio una sfida:

Scegli una routin semplice e nell’arco della settimana riducila del 25%.

Per esempio, se la tua abitudine è quella di lavarti i denti sempre con la mano destra per 3 o 4 volte a settimana usa la mano sinistra.

Mentre lo fai nota cosa succede al tuo livello di attenzione e alle tue percezioni!

Fermati e respira!

 La capacità di respirare è uno dei criteri indispensabili per la definizione di ‘essere vivente’. Respirare significa scambiare energia con il mondo esterno ed è una funzione necessaria alla vita.

L’essere umano compie il primo atto respiratorio al momento della nascita e termina la sua esperienza di vita terrena ‘esalando l’ultimo respiro ‘. Compiamo atti respiratori in media 44 volte al minuto da neonati, 20-25 volte da bambini fina ad arrivare a 14 volte al minuto a riposo da adulti che salgono fino a 35-40 sotto sforzo. Si tratta di un’attività continua, sostenuta dal sistema nervoso autonomo che la controlla senza bisogno del nostro intervento volontario e che richiede la cooperazione di diversi gruppi muscolari nelle due fasi, inspiratoria ed espiratoria.

Il diaframma e i muscoli intercostali esterni sono i principali tra i muscoli coinvolti nella fase inspiratoria mentre gli intercostali interni e i muscoli addominali sono facilitatori della fase espiratoria.

Essendo sotto la direzione del sistema nervoso autonomo la respirazione si adatta e modifica in frequenza ed intensità a seconda dell’attività fisica che compiamo e della situazione emotiva in cui ci troviamo. A partire dai respiri frequenti, regolari e profondi del neonato la cui respirazione è prevalentemente addominale si passa così a ritmi spesso meno regolari, intervallati da fasi di apnea prolungata, inspirazioni rapide ed espirazioni ‘superficiali’ nell’adulto. Diversamente da altre funzioni autonome, come ad esempio il battito cardiaco, la respirazione può facilmente passare sotto il nostro controllo volontario. In qualunque momento possiamo infatti decidere di trattenere il respiro, di rallentarlo, di accelerarlo o di modificarne l’intensità rendendolo più profondo o più superficiale.

Poiché come abbiamo detto la respirazione è il meccanismo vitale di scambio energetico attraverso cui il corpo si ricarica di energia pulita, ossigeno, e si libera delle scorie prodotte dal metabolismo, anidride carbonica, è chiaro come l’intervento volontario possa aiutarci a ottimizzare l’efficacia di questo meraviglioso meccanismo di pulizia e ricarica, per il corpo e per la mente. Se infatti il corpo espira anidride carbonica la mente espira pensieri inutili, preoccupazioni passate, vecchi dolori, ecc. ed inspira chiarezza, lucidità, pace. E ci sono tanti momenti ogni giorno in cui chiarezza, lucidità e pace possono fare la differenza.

Nel lavoro, nelle relazioni, nel prenderci cura di noi e degli altri. Portare attenzione al respiro è il modo più semplice, rapido ed efficace per agire in profondità su noi stessi. Se desideriamo imparare ad usare una potente ‘bacchetta magica’ che ci permetta, qualunque cosa accada, di riprendere e mantenere il controllo su di noi ecco che possiamo farlo con questo semplice comando: ‘fermati e respira’. La magia non cambierà ciò che accade ma ci permetterà di agire sul modo in cui ci rapportiamo agli eventi, sul nostro modo di interpretarli e reagire ad essi. Non a caso la respirazione è alla base di tante pratiche di meditazione e di lavoro sul corpo come lo yoga.

Attraverso il respiro ci riportiamo in profondo contatto con noi stessi e alleniamo l’alleanza tra mente e corpo. Se desideriamo sperimentare la potenza di questo mezzo che tutti abbiamo gratuitamente a disposizione possiamo farlo subito. Proprio ora. Inserisci il timer sul telefono e calcola 1 minuto.

Solo per un minuto porta tutta la tua attenzione al tuo respiro. Nulla è più importante per te in questo momento che sentire l’aria che entra e l’aria che esce dal tuo corpo. Permettiti di respirare rumorosamente, sentire il suono del tuo respiro mentre l’aria entra ed esce. Lascia che ad ogni respiro l’aria entri sempre più profondamente dentro di te fino a gonfiare il tuo addome e raggiungere ogni tua cellula e lascia che espirando l’addome si sgonfi del tutto e che dalla tua bocca esca quel suono naturale che accompagna fuori da te ogni pensiero, ogni tensione, tutto ciò che non ti serve.

Se lo desideri puoi fare questo esercizio da seduto, da sdraiato oppure in movimento, camminando o correndo e continuare anche oltre il minuto, prendendoti tutto il tempo che ti serve.

Puoi restare senza fretta sul respiro finchè dentro di te qualcosa cambia. E puoi esercitarti ad usare la tua ‘bacchetta magica’ ogni volta che vuoi: quando senti arrivare emozioni difficili da gestire, quando hai bisogno di tutta la tua concentrazione, quando vuoi ricaricarti, quando devi prendere una decisione… quando hai voglia di un momento tutto tuo.

Perché anche la magia necessita impegno e anche il più potente dei maghi è stato un apprendista.

Autore: Dott.ssa Alessandra Ambrosino

dott.a.ambrosino@gmail.com

Analisi del piede e motivi per cui si utilizza

Fare un’analisi del piede vuol dire cercare insieme a te come cliente quali sono le abitudini a livello fisico, emotivo, mentale e comportamentale che non ti permettono di raggiungere i tuoi obiettivi.

Perché il piede?

Il piede è la parte più lontana dal controllo della nostra testa e pertanto la parte meno influenzata dalle tue credenze. Il piede mi dice come cammini nella vita, cioè quali sono le tue qualità, come le utilizzi o come non le utilizzi: è il riflesso di quello che sei diventato, il riflesso del tuo potenziale attuale.

Cosa osservo?

Immagino di dividere il piedi in quattro zone che chiamo elementi (aria, fuoco, acqua e terra) e ad ogni elemento faccio corrisponde una determinata area del corpo (ad es. il petto), che coinvolge funzioni diverse e pertanto implica qualità diverse (ad es. il coraggio). Ci possono essere zone più stressate (ad es. trapezio, schiena, spalle) perché più sollecitate e altre zone più deboli perché meno percepite e utilizzate (es. basso ventre e pancia). Quanto e in che modo utilizzi una zona e quindi una qualità piuttosto che un’altra mi da delle indicazioni su com’è ripartita la tua energia.

Attraverso l’analisi e il lavoro sui piede mi è possibile scoprire:

  • quali sono le tue potenzialità e come le utilizzi;
  • le conclusioni a cui sei giunto attraverso la storia personale e ai limiti che ti poni;
  • come i tuoi sintomi possono dipendere dalla ripetizione di posture e movimenti abitudinari;
  • come reagisci a livello fisico, emotivo e psicologico in determinate situazioni;
  • come è ripartita l’energia nel corpo

Una buona analisi del piede richiede la capacità di osservare, di indagare, di essere curiosi. Deve essere il giusto equilibrio tra il mettere in evidenza il prezzo che paghi non vivendo nel tuo potenziale e la capacità di risvegliare dentro di te la curiosità di rimetterti in connessione con te stesso, con il tuo corpo e le tue qualità.

Per me è uno strumento fondamentale per avere una visuale completa della persona che ho di fronte. Lo utilizzo come una specie di carta da visita che mi da informazioni su di te, sui punti da rafforzare ma anche e soprattutto sui tuoi punti forza, sulle tue qualità.

Quando, per qualsiasi motivo, ti senti stanco, confuso, poco presente vuol dire che l’energia nel corpo è mal ripartita e questo disequilibrio si vede molto bene nel piede.

La prossima volta che sentirai anche solo un piccolo fastidio nel piede, non lo sottovalutare: magari il tuo corpo sta cercando di comunicarti qualcosa!

Barbara Spagnolo – Psicologa e bodyworker ; info@barbaraspagnolo.com ; www.barbaraspagnolo.com

Perchè è riassante colorare i mandala?

 Colorare i Mandala sta diventando una pratica molto diffusa, basta andare in libreria per trovare libri con Mandala così complessi e belli da diventare vere  e proprie opere d’arte, se accuratamente colorati.

Chiunque abbia sperimentato questa pratica si è accorto dello stato di calma e rilassatezza che procura, quasi fosse un disegno magico che ha il potere di tranquillizzare il nostro spirito e la nostra mente.

Secondo Jung “Il Mandala è una struttura circolare che sotto forma di disegno o dipinto serve d’ausilio alla concentrazione e alla meditazione”. Secondo Jung, nei periodi di crisi e di conflitti interiori, i Mandala aiutano l’uomo a ristabilire il proprio ordine interno. Il Mandala aiuta a conoscere meglio certi lati della propria personalità, a manifestare conflitti interiori, a produrre un effetto ordinatore e chiarificatore sugli eventi psichici. “Disegnare o colorare un Mandala significa attivare un confronto inconscio con le nostre emozioni più nascoste, prendere coscienza dei contenuti psichici inconsci e liberare la nostra energia di auto guarigione”

Il Mandala è una forma di meditazione facile da praticare, poiché non richiede particolari capacità di concentrazione, ci permette di stare nel “qui e ora” senza grandi sforzi, questo perché utilizziamo soprattutto la vista, il senso che per abitudine si usa maggiormente, inoltre ci impegna in un’attività cognitiva: colorare, che ci distrae e permette all’inconscio di emergere.

Nella meditazione solitamente si tengono gli occhi chiusi e si cerca di fermare il normale vagare della mente portando l’attenzione per esempio sul respiro, sul suo flusso, ma inesorabilmente ci si distrae e la mente ricomincia a vagare, immaginare, pensare, giudicare.

Quando invece siamo occupati nella meditazione con i Mandala, gli occhi sono aperti, la parte cognitiva è assorbita e attratta dal Mandala stesso, che diventa l’oggetto della meditazione.

Secondo la mia esperienza, questa specifica forma di meditazione ha le seguenti caratteristiche:

– La forma geometrica, precisa e ordinata quando viene colorata genera ordine anche nella nostra mente, che si acquieta.

– La scelta dei colori fa si che il giudizio sia incanalato nella valutazione del bello, dell’armonico, invece che su di noi o sulle persone che ci sono vicine;

– Colorare nei bordi richiede al nostra concentrazione, attenzione e pazienza, favorendo la concentrazione;

-I l risultato viene man mano valutato e generalmente le persone si dicono soddisfatte del loro lavoro e provano una certa gratificazione.

Da anni organizzo piccoli gruppi di meditazione con i Mandala; alla fine dell’incontro chiedo ad ogni partecipante di raccontarmi il Mandala appena realizzato e ogni volta rimango affascinata, perché mi trovo ad ascoltare il racconto di un viaggio pieno di significati, di cui le persone stesse si sorprendono, tra l’incredulo e il divertito.

Dott.ssa Marzia Laurenti

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