Fermati e respira!

 La capacità di respirare è uno dei criteri indispensabili per la definizione di ‘essere vivente’. Respirare significa scambiare energia con il mondo esterno ed è una funzione necessaria alla vita.

L’essere umano compie il primo atto respiratorio al momento della nascita e termina la sua esperienza di vita terrena ‘esalando l’ultimo respiro ‘. Compiamo atti respiratori in media 44 volte al minuto da neonati, 20-25 volte da bambini fina ad arrivare a 14 volte al minuto a riposo da adulti che salgono fino a 35-40 sotto sforzo. Si tratta di un’attività continua, sostenuta dal sistema nervoso autonomo che la controlla senza bisogno del nostro intervento volontario e che richiede la cooperazione di diversi gruppi muscolari nelle due fasi, inspiratoria ed espiratoria.

Il diaframma e i muscoli intercostali esterni sono i principali tra i muscoli coinvolti nella fase inspiratoria mentre gli intercostali interni e i muscoli addominali sono facilitatori della fase espiratoria.

Essendo sotto la direzione del sistema nervoso autonomo la respirazione si adatta e modifica in frequenza ed intensità a seconda dell’attività fisica che compiamo e della situazione emotiva in cui ci troviamo. A partire dai respiri frequenti, regolari e profondi del neonato la cui respirazione è prevalentemente addominale si passa così a ritmi spesso meno regolari, intervallati da fasi di apnea prolungata, inspirazioni rapide ed espirazioni ‘superficiali’ nell’adulto. Diversamente da altre funzioni autonome, come ad esempio il battito cardiaco, la respirazione può facilmente passare sotto il nostro controllo volontario. In qualunque momento possiamo infatti decidere di trattenere il respiro, di rallentarlo, di accelerarlo o di modificarne l’intensità rendendolo più profondo o più superficiale.

Poiché come abbiamo detto la respirazione è il meccanismo vitale di scambio energetico attraverso cui il corpo si ricarica di energia pulita, ossigeno, e si libera delle scorie prodotte dal metabolismo, anidride carbonica, è chiaro come l’intervento volontario possa aiutarci a ottimizzare l’efficacia di questo meraviglioso meccanismo di pulizia e ricarica, per il corpo e per la mente. Se infatti il corpo espira anidride carbonica la mente espira pensieri inutili, preoccupazioni passate, vecchi dolori, ecc. ed inspira chiarezza, lucidità, pace. E ci sono tanti momenti ogni giorno in cui chiarezza, lucidità e pace possono fare la differenza.

Nel lavoro, nelle relazioni, nel prenderci cura di noi e degli altri. Portare attenzione al respiro è il modo più semplice, rapido ed efficace per agire in profondità su noi stessi. Se desideriamo imparare ad usare una potente ‘bacchetta magica’ che ci permetta, qualunque cosa accada, di riprendere e mantenere il controllo su di noi ecco che possiamo farlo con questo semplice comando: ‘fermati e respira’. La magia non cambierà ciò che accade ma ci permetterà di agire sul modo in cui ci rapportiamo agli eventi, sul nostro modo di interpretarli e reagire ad essi. Non a caso la respirazione è alla base di tante pratiche di meditazione e di lavoro sul corpo come lo yoga.

Attraverso il respiro ci riportiamo in profondo contatto con noi stessi e alleniamo l’alleanza tra mente e corpo. Se desideriamo sperimentare la potenza di questo mezzo che tutti abbiamo gratuitamente a disposizione possiamo farlo subito. Proprio ora. Inserisci il timer sul telefono e calcola 1 minuto.

Solo per un minuto porta tutta la tua attenzione al tuo respiro. Nulla è più importante per te in questo momento che sentire l’aria che entra e l’aria che esce dal tuo corpo. Permettiti di respirare rumorosamente, sentire il suono del tuo respiro mentre l’aria entra ed esce. Lascia che ad ogni respiro l’aria entri sempre più profondamente dentro di te fino a gonfiare il tuo addome e raggiungere ogni tua cellula e lascia che espirando l’addome si sgonfi del tutto e che dalla tua bocca esca quel suono naturale che accompagna fuori da te ogni pensiero, ogni tensione, tutto ciò che non ti serve.

Se lo desideri puoi fare questo esercizio da seduto, da sdraiato oppure in movimento, camminando o correndo e continuare anche oltre il minuto, prendendoti tutto il tempo che ti serve.

Puoi restare senza fretta sul respiro finchè dentro di te qualcosa cambia. E puoi esercitarti ad usare la tua ‘bacchetta magica’ ogni volta che vuoi: quando senti arrivare emozioni difficili da gestire, quando hai bisogno di tutta la tua concentrazione, quando vuoi ricaricarti, quando devi prendere una decisione… quando hai voglia di un momento tutto tuo.

Perché anche la magia necessita impegno e anche il più potente dei maghi è stato un apprendista.

Autore: Dott.ssa Alessandra Ambrosino

dott.a.ambrosino@gmail.com

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